martedì 17 marzo 2009

CAMMERVILLE: Recensione di Gian Paolo Grattarola (Mangialibri)


Lo zio Bach, un merlo indiano appassionato collezionista di strumenti musicali, sta per compiere il nono anno di età. Nonno pavone intende fargli un regalo coi fiocchi ma non sa cosa. Il bisnonno Nello l’anaconda, per fortuna, ha un’idea favolosa. Blackye, il giovane piccione postale benvoluto da tutti, ha scovato nella soffitta della casa paterna un antico grammofono con vecchie incisioni del nonno, il tacchino Willibald. Dal becco d’anatra di zia Sally esce la favola di un gatto e di un misterioso messaggio rivelatogli dal suo padrone Tutankamon. Fritz, l’anatra mandarina, è alle prese con uno strano sogno in cui un enorme tartaruga bleu esegue un motivo musicale del ‘400. Si avvicina il giorno dell’esibizione del concerto, che il pettirosso Viv dirigerà nella chiesa di Santa Cecilia. Gran parte degli abitanti di Cammerville ha ancora avuto modo di conoscerne il programma. Ma bisogna fare presto, all’alba il sogno potrebbe svanire… Questo libro, pieno di humour e poesia, che sorprende con la sua letizia di immagini e la sua atmosfera onirica, racconta l’incredibile storia di un paesino, Cammerville, abitato da una curiosa comunità di animali, le cui vicissitudini risultano legate insieme da un misterioso filo conduttore. Il lettore avrà modo di scorgervi gli elementi del fiabesco: l’attenzione alla meraviglia stupefacente degli animali, la situazione per tocchi del paesaggio, momenti lirici e atmosfere di sogno. Si tratta di una raccolta di cinque brevi racconti, corredati da una puntuale scansione illustrativa di Elisabetta Rossi, in cui reale e fantastico, bene e male, malinconia e ironia si fondono tra loro nella maniera più libera e ampia. Ma forse sarebbe più opportuno affermare che il testo di Annarita Rossi ospita una sequenza di variazioni, operate all’interno di una stessa composizione musicale, che ne sostengono il ritmo dal principio alla fine.




Gian Paolo Grattarola


http://www.mangialibri.com/node/3922